“Esatto”, disse il geografo, “ma non sono un esploratore. Manco completamente di esploratori. Non è il geografo che va a fare il conto delle città, dei fiumi, delle montagne, dei mari, degli oceani e dei deserti. Il geografo è troppo importante per andare in giro. Non lascia mai il suo ufficio, ma riceve gli esploratori, li interroga e prende degli appunti sui loro ricordi. E se i ricordi di uno di loro gli sembrano interessanti, il geografo fa fare un’inchiesta sulla moralità dell’esploratore”.
da “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry
Da oltre 20 anni vivo a Bruxelles e lavoro tra la capitale europea e l’Italia. Anni passati a tentare di far comprendere le istituzioni, le politiche e i processi decisionali europei ma anche i possibili scenari e le azioni auspicabili ai miei interlocutori italiani.
Le pagine di questo blog vogliono essere il tentativo personale di esplorare alcuni aspetti della complessità europea, di riflettere su grandi o piccole questioni europee, di provare a mostrare cosa l’Unione Europea è realmente e cosa essa produce di buono e di positivo e di meno buono o di negativo. E come questo “meno buono” o “negativo” non sia da considerarsi necessario, ma piuttosto uno stimolo a cambiare politica, a cambiare direzione, a progredire.
La mia esplorazione è ispirata da due idee politiche di fondo. La prima è che l’UE sia la nostra “comunità di destino” e che il processo verso il federalismo democratico europeo sia la risposta strategica più adeguata alla globalizzazione. Le seconda è la scelta di campo d’azione politica, perché ritengo che il nostro sviluppo comune debba fondarsi su istanze progressiste di sinistra, che mettano al centro i principi dell’uguaglianza, della libertà, dell’ innovazione e della sostenibilità.